Lezzeno: il Santuario della Madonna delle Lacrime

 

Torna all'introduzione    Torna alla terza tappa  

 

Narra la tradizione che il 6 agosto 1688, Bartolomeo Mezzera, un contadino del posto, mentre rientrava dal lavoro, passò davanti a una cappelletta dove era posto un tondo in gesso con l’immagine della Madonna. Si fermò per recitare una preghiera e vide che la Madonna piangeva lacrime di sangue. Bartolomeo corse naturalmente ad avvisare i parenti e il parroco di Bellano che, il giorno seguente, fece giungere la notizia al vescovo di Milano. Due anni dopo, il 6 agosto 1690, venne posata la prima pietra del santuario, che fu ultimato nel 1694. Alcuni anni dopo, nel 1706, il tondo in gesso con l’immagine della Madonna delle Lacrime fu tolto dalla cappelletta e collocato in una nicchia sopra l’altare maggiore del santuario, dove si trova tuttora.

 

   

Il santuario sorge su un’altura panoramica nel comune di Bellano (frazione Lezzeno). Ha una facciata elegante di stile barocco, ma di un barocco semplice e lineare; gli elementi decorativi sono pochi: spiccano due statue di sasso che rappresentano San Pietro e San Paolo. Sul lato destro della chiesa si alza il campanile, che in origine era più basso; nelle attuali dimensioni ha un’altezza di 31,60 metri.

 

L’interno del santuario è a una sola navata a croce greca ed è riccamente ornato di marmi (prevale il marmo nero di Varenna), stucchi e dipinti fatti in epoche successive alla costruzione. L’altare maggiore (ce ne sono altri due laterali) è naturalmente dedicato alla Vergine ed è sovrastato da una nicchia con l’immagine miracolosa della Madonna delle Lacrime. Molto vasto è anche il ciclo di affreschi, realizzati nel XX secolo. Quelli delle volte sopra l’altare maggiore (Incoronazione ed Esaltazione della Vergine) sono opera di Giovanni Garavaglia e risalgono al 1953.  Sulla volta della parte più stretta spicca l’affresco di Luigi Morgari con l’Assunta in una gloria di Angeli. Del Morgari sono anche gli affreschi delle pareti sopra le porte delle sacrestie; rappresentano due eventi che hanno avuto al centro la Madre di Gesù: le nozze di Cana e la discesa dello Spirito Santo (Pentescoste). Nella volta centrale il Morgari ha dipinto l’Adorazione dei Magi, l’Incontro del Vecchio Simeone con la Sacra Famiglia e la Deposizione. Gli affreschi del Morgari (qui citati solo in parte) sono stati inaugurati nel 1918.

 

All’esterno il santuario è circondato da un grande piazzale al quale si accede mediante due scalinate. Quella settentrionale è arricchita da sette tabernacoli con mosaici moderni (1968) che rappresentano i Dolori della Madonna (vedi le immagini qui sopra). La parte del piazzale davanti al santuario è lastricata in porfido; quella dietro è lasciata a prato alberato. Da qui, salendo verso sinistra lungo un’ampia mulattiera acciottolata, si raggiunge in pochi minuti la cappella del miracolo edificata nel 1888 in occasione del secondo centenario dell’evento. Al suo interno si trova il primitivo tabernacolo con una riproduzione del tondo in gesso oggi collocato sopra l’altare maggiore del santuario. Sopra il portone d’ingresso si può leggere questa dedica: “Qui nelle Lacrime di Maria il cielo pensava alla terra; nel pentimento e nella preghiera la terra pensi al cielo” (vedi le due immagini qui sotto).

 

Le notizie qui riportate sono state ricavate dall’opuscolo “Il Santuario della Madonna delle Lacrime di Lezzeno” (Edizioni d’Arte Marconi, 2000; testo di Paola Vismara) in vendita presso il santuario (l'opuscolo è molto ricco di informazioni).

 

Torna all'introduzione    Torna alla terza tappa