Campodolcino

 

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Il Comune di Campodolcino (1070 m) ingloba una serie di abitati (Prestone, Portarezza, Pietra, Tini, Acero e Corti) e ha una serie di frazioni sparse nel territorio circostante. Il nome, legato al fatto che il paese è adagiato su un vasto pianoro ("campo") di terreno morbido ("dolcino"), compare per la prima volta nel 1186. A quel tempo, come tutti i centri abitati della valle, faceva parte di un'unica realtà amministrativa autonoma, il Comune di Val San Giacomo. Al suo interno, Campodolcino acquisì un'importanza sempre maggiore a partire dal XV secolo; nel XVII secolo, al tempo in cui Valtellina e Valchiavenna erano sotto la dominazione dei Grigioni (Repubblica delle Tre Leghe), divenne il centro più importante della valle. Era infatti nella località Corti che si svolgevano le attività amministrative del Comune di Val San Giacomo: l'ultima riunione del consiglio si tenne l'11 gennaio 1798, quando tutta la valle fu inglobata nella Repubblica Cisalpina, creata da Napoleone nell'Italia settentrionale. Nel 1816 (dopo che l'intera provincia di Sondrio era stata inserita nel Regno Lombardo-Veneto dominato dagli Asburgo d'Austria), il Comune di Val San Giacomo fui diviso nei tre attuali comuni di San Giacomo Filippo, Campodolcino e Madesimo, che iniziarono così la loro autonoma vita amministrativa. La Via Spluga attraversa interamente il comune (anche se c'è una variante che lo evita), permettendo così di visitarlo e di visitare gli elementi di maggiore interesse (presentati nelle foto che seguono).

A sinistra vediamo le case di Prestone (il più meridionale degli abitati che compongono Campodolcino) che si specchiano nell'omonimo piccolo lago artificiale creato dalla centrale idroelettrica progettata dall'architetto Gio Ponti nel 1948. A destra osserviamo un bella fontana in pietra tra le case di Prestone. Il cartello della Via Spluga che appare proprio sopra la fontana non deve trarre in inganno: il percorso non passa da qui, ma da qui lo si può raggiungere in breve attraversando il Torrente Liro su un piccolo ponte davanti alla diga e alla centrale elettrica.

Nella foto a destra vediamo la Chiesa parrocchiale di Campodolcino (in località Tini), dedicata a San Giovanni Battista. Esistente già nel Quattrocento, fu più volte rimaneggiata e divenne chiesa parrocchiale nel 1742. Nel 1844 fu allungata, vennero aggiunte le due navate laterali e l'interno fu decorato ad affresco. Con i restauri del 1966 l'interno venne totalmente imbiancato, cancellando le decorazioni ottocentesche. L'altare maggiore è sovrastato da una tela seicentesca con la Nascita di San Giovanni Battista (vedi la foto sotto a destra). Al termine delle due navate laterali si trovano la Cappella della Madonna del Rosario (a destra) con un altare di marmo nero degli inizi del Settecento e la Cappella del Crocifisso (a sinistra) con un altare in legno dorato del 1714. Nella foto a sinistra si vede la statua di San Luigi Guanella, nato a Fraciscio (frazione di Campodolcino) nel 1842 e morto a Como nel 1915. Come ricorda in cartello appeso sopra l'ingresso, nella chiesa di Campodolcino Luigi Guanella fu battezzato (20 dicembre 1842), ricevette la Cresima (30 giugno 1849) e fece la prima Comunione (8 aprile 1852). Luigi Guanella fu proclamato beato da Paolo VI nel 1964 e canonizzato da Benedetto XVI il 23 ottobre 2011. A Fraciscio è visitabile la sua casa natale.

Nella foto a sinistra vediamo alcune case affacciate sulla via principale del paese, in località Corti. A destra possiamo vedere l'interno della chiesa di San Giovanni Battista con l'altare maggiore.

Nella foto a sinistra vediamo una vecchia casa lungo la via Acero, percorsa dalla Via Spluga per raggiungere il centro del paese dopo essere transitata sul cosiddetto Ponte Romano (vedi sotto a sinistra). Nella foto a destra vediamo la facciata meridionale del "Palazz", l'edificio fatto sistemare nel 1777 come propria abitazione dall'Abate Antonio Foppoli e ora sede del Museo della Via Spluga e della Val San Giacomo (Mu.Vi.S.), che vale assolutamente un'attenta visita.

Ecco due importanti edifici toccati dal sentiero della Via Spluga attraversando Campodolcino. Nella foto a destra vediamo, affacciata sul Lago di Prestone, la piccola chiesa di San Gregorio Taumaturgo in località Portarezza (il sentiero vi passa proprio davanti): sul portale leggiamo incisa la data di fondazione: 1737. Nella foto a sinistra vediamo il cosiddetto Ponte Romano che scavalca il Torrente Rabbiosa e su cui passa la Via Spluga. In realtà il ponte, in pietra viva e di stile medievale, fu rifatto alla fine del Seicento, forse su un preesistente ponte romano (o medievale). In ogni caso, con il suo nome, è una testimonianza dell'antico percorso romano che fin dal 16 d.C., attraverso la Valchiavenna, valicava il Passo dello Spluga e raggiungeva Coira (nella provincia imperiale della Rezia). Questo particolare ci ricorda la probabile origine romana di Campodolcino, che forse è identificabile con la stazione di Travessedo, importante luogo di passaggio e di sosta indicato nella Tabula Peutingeriana, copia medievale (XII-XIII secolo) di un'antica carta romana che mostrava le vie militari dell'impero.

NOTA. Ho ricavato le informazioni di questa pagina dal sito del Comune di Campodoclino, da quello del Comune di San Giacomo Filippo e da quello del Consorzio Promozione Turistica della  Valchiavenna ("valchiavenna.com"); inoltre dal sito "ecomuseovallespluga.it" e dalla guida rossa del Touring dedicata alla Lombardia (edizione del 2005).

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